Tornando alla programmazione.
Alcuni appelli, sempre grazie alla lungimiranza di chi organizza i corsi di laurea, sono pericolosamente vicini. O non riuscirete a studiarli entrambi perché troppo vicini nel tempo o avrete grane con le date e gli orari. Oltre a studiare dovrete quindi essere capaci di incastrare tutti gli appelli che intendete sfruttare in modo da darli tutti. Ricordate che dovete contare non solo data e orario di appello, ma anche della verbalizzazione. Vedete di decidere quindi a monte gli esami da dare, in modo da gestirvela il meglio possibile e di avere un idea della tabella di marcia che dovrete rispettare. Seguite le lezioni, valutate se l’esame vi piace, lo trovate facile o meno, e pensate al voto minimo col quale lo vorreste passare. Non strafate, dare cinquanta esami in un mese seguendo ritmi umani porta solo a non passare metà degli esami dati o a passarli con una media penosa, 3-4 esami a sessione è un ritmo più ragionevole col quale dare esami. Nell’auspicabile caso che vogliate dare gli esami del secondo anno anche se siete al primo, ricordate che dovrete aver dato tutti gli esami del primo, anche quello a piacere.
Importante!
In genere, i primi appelli (specialmente il primo) sono i più facili, quelli nelle sessioni di settembre-dicembre, sono più difficili e ho la mia ipotesi sul perchè. Dato che la maggiorparte degli studenti che dà il primo appello ha frequentato le lezioni e/o si è preparata prima di altri, i professori, decidono di facilitare le cose e fanno domande più semplici, quando si tratta di uno scritto. Quelli che, spesso senza frequentare, si sono tenuti l’esame per gli ultimi appelli, vengono mazzolati o, più probabilmente, perché i prof, avendo già compilato domande per le sessioni precedenti, non hanno domande nuove da porre e, non volendo riciclare quelle vecchie (qualche domanda la rifanno praticamente sempre, ma per il resto si inventano qualcosa di nuovo), inseriscono le domande più difficili, che prima avevano evitato di inserire.
Quindi, sempre in base alla difficoltà e al voto che dovreste prendere a un certo esame, regolatevi.
Le bestie nere
Prima o poi capita per tutti l’esame rompi. Che sia statistica, per quelli che hanno fatto poca matematica al liceo. Che sia di argomento biologico, per chi non ha fatto bene biologia. Che sia storia, per chi la odia. Che sia tenuto da un prof di merda.
Che fare?
O si piange o si tirano gli attributi, niente da fare. Prendete ripetizioni, scrivete le risposte sul braccio, corrompete i prof, prendete il diciotto. L’importante è che ve li leviate dalle palle. Ci sono le bestie e queste bestie e vanno affrontate in modo diversi.
Alcuni esami (biologia, informatica, inglese o statistica, per esempio) non c’entrano niente con quello che studiamo, quindi, che voi li diate al primo anno o ve li teniate fino all’ultimo, non cambia niente, quindi, se per esempio esami che trattano di neurobiologia vi risultano troppo difficili, teneteveli alla fine, insieme a tutti quelli più pallosi.
C’è però un altro genere di bestie nere. A parte alcuni esami, che sono stati messi troppo presto o troppo tardi, c’è un senso nel modo in cui è organizzata l’offerta formativa. Esami come antropologia o sociologia (la prima mi è molto piaciuta e non è una bestia nera per me) non c’entrano granché con la psicologia, tuttavia sono state messe nel mio corso di laurea perché aiutano a capire alcune cose di altri esami. Ha quindi senso farli al primo o al secondo anno, perché sono propedeutici per gli esami successivi. Se invece ve li tenete all’ultimo, non avrà più senso studiarli, perché gli esami per i quali potevano rivelarsi utili, li avrete già dati e l’unica ragion d’essere di questi esami non ci sarà e troverete inutile e frustrante studiarli. Dateli quindi appena potete, anche se vi risultano difficili o antipatici.
Nessun commento:
Posta un commento